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Una nuova polveriera pronta ad esplodere

  • Ivan Dal Bò
  • 19 apr 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Ecco la sintesi dal Jeruslem Post, partendo dall'incontro trilaterale di Ankara del 4 aprile tra Russia, Iran e Turchia, sulle reali motivazioni dell'attacco militare contro la Siria di Usa-Francia-GB. Un avvertimento a Russia, Iran e Turchia che la partita non è chiusa... Le conseguenze dell’incontro Turchia-Iran-Russia Incontro tra Putin, Rouhani e Erdogan ad Ankara, il secondo trilaterale, sulla Siria. Assenti gli Usa, i cui alleati nelle Forze Democratiche Siriane (SDF) controllano circa un terzo della Siria. Il vertice lancia agli Usa un messaggio chiaro: in futuro non potranno più avere un ruolo in Siria, infatti sostenendo le SDF, gli Usa minano l’unità e l’integrità territoriale dell'area, mentre Russia, Iran e Turchia si fanno garanti di un cessate il fuoco sostenibile, di pace e stabilità. NUOVO ASSE RUSSIA-TURCHIA Gli obiettivi politici della collaborazione russa con la Turchia degli ultimi due anni: - Incoraggiare la spaccatura Turchia-USA in Siria, appoggiando la Turchia contro i curdi, per minare gli alleati degli americani; - Guastare le relazioni Turchia-Nato; Tra quelli economici il progetto da 20 miliardi di $ appena siglato dalla Turchia con la Russia per la costruzione di una centrale nucleare. Dai vertici trilaterali la Turchia è uscita più sicura: - negli ultimi mesi ha minacciato gli Usa e i loro alleati in Siria; - ha accresciuto l’impegno militare in Siria sconfiggendo ad Afrin le YPG (le Unità Miliziane Curde). - Il 4 aprile il ministro turco per gli affari europei ha dichiarato che non vuole che gli alleati addestrino i terroristi delle YPG (riferimento agli Usa). - Dopo il vertice di Ankara, la Turchia ha dichiarato che non si fermerà finché avrà preso tutte le regioni sotto il controllo delle YPG. Attualmente gli Usa non hanno un piano chiaro per la Siria. Ci sono forti contrasti all’interno dell’Amministrazione americana dopo che Trump ha accennato al ritiro dei soldati americani in Siria, ma il Pentagono cerca di contrastare questa decisione perché Russia, Turchia e Iran cercheranno di perseguire i propri interessi se gli Usa si ritirano. Gli avversari sono uniti dall’opposizione al ruolo americano, hanno escluso la partecipazione americana ai loro vertici sulla Siria, anche quando erano in discussione questioni importanti per le quali gli Usa hanno soldati sul terreno. L’esclusione di Washington è iniziata con l’Amministrazione Obama, coi negoziati di Astana del dicembre 2016 concordati tra Russia e Turchia; gli usa erano presenti come osservatori, ma furono esclusi i loro alleati dell’SDF. Gli usa sono stati sempre più tagliati fuori dalla possibilità di avere un ruolo in queste discussioni, ed ora il processo appare irreversibile. Ciò avrà conseguenze sulla politica americana ma anche sullo spazio di influenza sulla questione siriana lasciato agli alleati regionali, Arabia Saudita e Israele. E in questo panorama caotico e a rischio di esplosione... Russia e Turchia sono divise rispetto al regime siriano .

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