Il massacro di Aigues-Mortes 17 Agosto 1893 : quando i migranti erano gli italiani
- Nello Di Ario
- 16 feb 2018
- Tempo di lettura: 2 min

Nel sud della Francia, a pochi chilometri dalla nuova frontiera con l’Italia, arrivano ogni estate centinaia di lavoratori stagionali. Piemontesi, veneti e toscani, in fuga dalla miseria. Seguono il cammino della speranza, a piedi, attraverso le Alpi. Molti non portano neanche la valigia di fibra legata con lo spago. Sanno di andare in una terra inospitale, dove al massimo potranno rimanere qualche settimana, per riprendere poi la strada del ritorno.
Ad Aigues-Mortes, in Provenza, sono chiamati per la fase finale della raccolta del sale, quella estrattiva, che i locali non vogliono più fare, considerandola troppo faticosa. I migranti stagionali sono uomini rudi e analfabeti. Si muovono in gruppo, con loro è difficile comunicare benché il dialetto piemontese abbia assonanze con quello della Linguadoca.
“Fanno paura. Sembrano venire da un altro mondo, portatore di inciviltà e violenza.”
La descrizione dei lavoratori italiani pubblicata nel 1885 da un giornale socialista, Le Cri du Peuple, ricorda quelle fatte a proposito di molti altri migranti in anni e decenni successivi.
“Vivono tra di loro, non si mischiano alla popolazione, mangiano e dormono in camerate come soldati accampati in terreno nemico. Stanno in otto, dieci, quindici in una camera. Ogni stanza alloggia due turni. Uno di giorno, uno di notte. La squadra che va al lavoro è subito sostituita da quella che ritorna.”
Le cifre esatte non sono chiare. Secondo le autorità francesi, i morti furono otto, tutti italiani. Furono identificati i cadaveri di sette di loro: Carlo Tasso di Alessandria, Vittorio Caffaro di Pinerolo, Bartolomeo Calori di Torino, Giuseppe Merlo di Centallo, Rolando Lorenzo di Altare, Paolo Zanetti di Nese, Amaddio Caponi di San Miniato e Giovanni Bonetto di Frassino. Il corpo di una nona vittima, Secondo Torchio di Tigliole, non fu mai trovato. Altri 17 italiani erano feriti troppo gravemente per essere evacuati in treno e rimasero in Francia. Uno di loro morì di tetano dopo un mese.
La storia è una grande maestra .. ma non ha allievi (cit.)


Commenti