"Hammer and Hoe" di Robin D.G. Kelley
- Ivan Dal Bò
- 28 dic 2017
- Tempo di lettura: 2 min

“Sono nato e cresciuto qui. Ho seminato la terra con fatica, e ho vissuto solo per raccogliere una parte dei frutti, non tutto quello che era mio per diritto umano. Volevo rimanere sulla mia terra perché loro sarebbero stati contenti se me ne fossi andato. E volevo rimanere perché quella terra era mia” (Ned Cobb)
Ned fu il quarto di 20 fratelli, nati da genitori schiavi in Alabama. Qui lottò negli anni 30, per i suoi diritti, per mantenere il suo piccolo campo coltivato, contro i latifondisti locali, l’opinione pubblica, il potere bianco e razzista. Perse, alla fine della lotta, la sua terra, ma divenne un esempio da non dimenticare.

“Negroes beware, do not attend communist meetings”, si poteva leggere su un manifesto del Ku Klux Klan di Birmingham, Alabama, dei primi anni Trenta (se ne veda la riproduzione nello splendido libro di Robin D.G. Kelley, Hammer and Hoe. Alabama Communists During the Great Depression, Chapel Hill-London, University of North Carolina Press, 1990 p. 75). Così proseguiva il testo: “l’Alabama è un buon posto per i buoni negri per viverci, ma è un brutto posto per i negri che credono nell’UGUAGLIANZA SOCIALE”.

Il Partito comunista statunitense sia stato negli anni del New Deal l’unica organizzazione - accanto ovviamente a quelle del movimento afro-americano - a fare “della lotta al razzismo una priorità assoluta” (Storia della libertà americana, Roma, Donzelli, 2000, p. 285). I discendenti degli schiavi, i mezzadri e gli operai neri che in Alabama conquistarono, vissero e difesero spazi di libertà e uguaglianza attraverso la militanza comunista erano in fondo consapevoli di partecipare alla “guerra civile europea”. Esther Cooper, dirigente della Southern Negro Youth Congress e organizzatrice del partito in Alabama, ebbe a dichiarare nel 1941: “in questo portentoso momento della storia mondiale, c’è un vincolo inscindibile di solidarietà tra la gioventù del Sud e tutti coloro che amano la democrazia. Abbiamo sempre lottato contro il fascismo in tutte le sue forme. L’hitlerismo e le sue teorie della superiorità razziale ariana danno impulso e coraggio ovunque al KKK…” (cit. in R.D.G. Kelley, Hammer and Hoe, cit., p. 192)
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